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2 days

Last played

May 23, 2024

First played

February 13, 2024

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Spartiacque che fonda un archetipo e punto di non ritorno, di quelli che all'interno di un sottogenere - o di una intera tipologia del videogioco - in altri tempi ne sarebbero usciti a getto costante mentre oggi è un lusso trovarne 1-2 ogni sette o otto anni. La profondità di scrittura dei personaggi, con le loro caratterizzazioni che si sviluppano in modo del tutto coerente, senza una minima sbavatura, a volte esprimendosi con una singola linea di dialogo o un'espressione del volto. Non solo nostri compagni del gruppo ma amici.. perchè quello diventano quando si finisce con l'affezionarcisi. E poi gli altri personaggi non giocanti con i quali scambiamo numerose interazioni; sono dozzine e ognuno ha una sua personalità o caratteristica distintiva. I tiefling li ho salvati tutti perchè a perderne anche solo uno non me lo sarei perdonato. Il senso del viaggio con la sua epica e assoluta credibilità nella gestione delle conseguenze, dove anche quelle apparentemente più improbabili o contrastanti trovano sempre una dimensione e collocazione naturale ai loro pregressi. Ho amato ogni istante di Baldur's Gate 3 e di difetti non ne saprei proprio trovarne. Neppure in alcuni scontri che mi sono sembrati parecchio sbilanciati, perchè sono sicuro che se li provassi con altri personaggi o usando altre combinazioni di attacco.. anche quelli si rivelerebbero strepitosi. O l'avvio del terzo atto che sembra un'involuzione e invece nel suo essere diverso dagli altri trova l'eccezionalità del proporre qualcosa di costantemente nuovo, senza mai ripetersi (a me ha ha ricordato alcuni librigame ai quali sono incredibilmente affezionato come "La città proibita" di Oberon o "La città dei misteri" di Sortilegio; atmosfere nelle quali mi sono pienamente immerso con puro gaudio). Ci sono tanti momenti, commoventi o ilari, tensivi o quieti, che mi hanno fatto capire quanto ormai fossi personalmente coinvolto nelle vicende di questi personaggi. E ho adorato come nella chiusura tutto vada al suo posto, senza lasciare nulla in sospeso. E' la gratificazione più grande che questo capolavoro avrebbe potuto darmi.