Il primo Kona si era fatto notare per la nevosa ambientazione canadese a base di Wendigo e presenze oscure, il secondo prosegue su quella linea aprendosi in termini di mappa ma perdendo il fascino che caratterizzava la cittadina di South Atamipek. Non è forse un caso se le migliori suggestioni siano da ricercare all'interno di spazi chiusi e ben delimitati (la magione di Hamilton o il laboratorio sotterraneo), sono però attimi fuggenti all'interno di un andirivieni in ampie zone vuote e graficamente anonime, oltre che prive della capacità di ritornare una sensazione di reale solitudine. Il freddo brumoso che avvolge e ammanta di bianco le ampie distese non filtra dallo schermo, restando cristallizzato in un'idea di atmosfera irrisolta (anche a causa della realizzazione tecnica ben al di sotto di ogni livello di guardia). Non irricevibile ma quantomeno deludente.

Reviewed on Jun 14, 2024


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