Spooky bedtime story that draws you into a dimension of Italian folk horror, painted inside an old arcade machine. It's all really quite interesting, from the integration of folklore figures and objects into the gameplay to the cryptic puzzles that chain together to provide a mysterious and intriguing charm to the exploration. I think this is definitely a healthy way to be inspired by local mythologies and ancient traditions, filtering them through a modern eye and mixing them with contemporary media references to create something new, that is aware of the past but looks towards the future.

gioco ambientato tra Ravenna e letteralmente casa mia, un amogus con le gambe da donna viaggia attraverso una notte popolata da personaggi tipici del folklore della mia terra.
cose belle: il lavoro di ricerca, la colonna sonora, i puzzle semplicissimi ed intrecciati tra loro, il labirinto del mattatoio e la vecchia accanto (non tradotta in inglese perché pressoché intraducibile), la borda dentro alla darsena (anche se io me la sono sempre immaginata diversa), la morte ubriaca di cagnina.
cose brutte: troppo corto, troppo semplice, il labirinto può risultare frustrante (anche se è effettivamente l'unica parte divertente).
c'è qualcosa che mi fa pensare che questo gioco sia stato messo insieme da qualcuno che sa come fare e che ha un'idea di cosa possa essere divertente e di cosa invece in questi giochi minuscoli rompa i coglioni in maniera tremenda. In ogni caso, nonostante il bellissimo intento di raccolta e presentazione sotteso al progetto, tutto ciò che è vissuto nel gioco sembra rimanere un po' gatekeepato a chi non sa e non ha visto con i propri occhi. Perché, se l'intento è l'esatto opposto? A cosa mi serve un biglietto per la Segavecchia se non viene detto, anche implicitamente, che cosa sia? Sarebbe bastato un grasso Fellini pixellato unto a cui presentarlo, avrebbe potuto rispondere: "hmm...mo' ci faccio l'introduzione ad un film..."
il prossimo gioco deve essere migliore almeno in questo aspetto.

edit: ho alzato di mezzo punto perché è divertente anche dalla parte dello spettatore