Quando ci ho giocato al lancio l'esperienza con il gioco è stata terribile, terribile al punto che ho finito per odiarlo. Il problema ero io, sapevo di averlo approcciato male infatti non mi sono mai sbilanciato con i giudizi, eccetto magari con gli amici sui i quali riversavo tutte le mie frustrazioni. Rigiocandolo adesso nel modo giusto ho amato sekiro, tuttavia ci sono dei problemi che personalmente non mi spingono ad apprezzarlo al livello smodato degli altri souls, in particolare bloodborne e ds3. Non parlerò di trama e lore perché non li ho approfonditi seppur il plot si presenta in maniera decisamente più limpida che negli altri titoli, posso dire però che la trama di base mi è piaciuta. Non starò a spiegare ogni singola meccanica poiché gran parte di esse è comune al minestrone indefinito che generalmente è chiamato soulslike in maniera non convenzionale, termine che porta spesso ad inutili diatribe tra gli appassionati. I primi elementi di spicco di sekiro rispetto agli altri soulslike sono stealth e rampino, li cito insieme perché complementari. Il rampino trasformerà la mobilità attraverso la mappa aggiungendo la verticalità, la mappa si presenterà sempre interconnessa ma si svilupperà spesso in verticale appunto. Il rampino è utile per spostarsi tra i punti di rilievo tattico o seminare i nemici e passare allo stealth. Lo stealth è molto basilare perché essenzialmente il gioco da buon souls è incentrato sullo sword play, unito a delle abilità consente di adottare delle scelte tattiche dalla profondità non indifferente che alleggeriranno di molto gli scontri in alcune situazioni. È presente anche un discreto numero di sezioni acquatiche senza né infamia né gloria. Il cuore del gioco è rappresentato dallo sword play. I frame di invincibilità adesso sono ridottissimi seppur presenti, in più sarà possibile saltare per evitare i colpi. Salto e schivata pur essendo presentissimi non sono abusabili come nei souls tradizionali, qui il focus sarà sulle parate ed in particolare le deflessioni. Deflettere al momento giusto ed attaccare al momento giusto sfruttando gli input visivi è la chiave del gameplay, si può anche uccidere un nemico ma solitamente si tenderà a stordirlo riempendo progressivamente una barra che permettera alla fine di sferrare il colpo di grazia, il quale potrà attivare delle abilità e ricaricare le vite extra. Come suggerisce il nome qui si potrà morire 2 volte (ma in realtà anche 3, teoricamente anche di più), la scelta potrà sembrare coraggiosa ma sarà compensata da un damage output dei nemici al limite della disonestà che in molti frangenti diventerà frustrazione pura, senza considerare poi la presenza di uno status chiamato "terrore" che shotterà il protagonista e che ritroverete in game più volte di quante vorreste. Ad arricchire il gameplay ci sono poi abilità e strumenti prostetici. Le abilità rappresentano la componente ruolistico-parametrica del gioco, estremamente risicata in quanto il gioco è praticamente un action puro. Le suddette abilita possono offrire numerosi approcci, ci sono sia quelle passive che quelle attive che aggiungeranno dei moveset particolari all'arma, queste però non compensano la perdita abnorme di rigiocabilità comportata dall'assenza di altre armi e in generale delle build classiche. Gli strumenti prostetici invece sono accessori per la protesi del protagonista di varia natura, spesso sono esteticamente vistosi ma poco utili, in altre occasioni possono decisamente essere interessanti ma in generale non sono mai indispensabili e questo può portare spesso al loro totale abbandono. Le boss fight sono tante e ben riuscite anche se spesso rasentano l'ingiustizia a causa del damage output. Esteticamente il gioco è magnifico, ricalca appieno quell'essenza di giappone feudale visto ad esempio in nioh, tecnicamente non eccelle ma non è neppure mediocre, la colonna sonora purtroppo non impressiona come in passato. Il problema tecnico più grande è la gestione della telecamera. La telecamera non è mai stata un punto forte dei souls ma in sekiro, data la velocità dell'azione e la precisione dei contrattacchi e deflessioni da effettuare nel giusto momento, la telecamera diventa un limite che in alcuni frangenti porta a morti completamente ingiuste. I più grandi problemi del titolo sono proprio la telecamera pessima, una rigiocabilità limitatissima e il damage outuput spesso semplicemente eccessivo. Questi elementi per me non portano sekiro ad essere il capolavoro imprescindibile che mi aspettavo ma di sicuro rimane un giocone da provare assolutamente se appassionati dei soulslike, al costo di approcciarlo nel modo giusto ed evitare di spammare schivate.

Reviewed on May 16, 2022


1 Comment


2 years ago

Fa schifo