Apocalypse Please
DISCLAIMER: la recensione potrebbe includere alcuni s.poiler minori, se non volete sapere assolutamente niente evitate di leggerla. Sarà incentrata inoltre solo sul gioco vanilla in single player.

Il mio primo approccio a Far Cry 5 non è stato roseo, diciamo che la formula di gameplay ridondante dai vecchi capitoli e alcune caratteristiche mi stavano portando al drop prematuro, nonostante ciò ho deciso di non mollare e di giocarmelo, fortunatamente direi, perché mi ha divertito molto e, seppur lo consideri pieno di difetti e criticità, risulta assai godibile.

Inizieremo l’avventura nei panni di un vice sceriffo novellino che parteciperà ad un Blitz per arrestare Joseph Seed o “il Padre”, folle patriarca di una setta religiosa armata, l’Eden’s Gate, insediatasi in una regione del Montana negli USA. Inizialmente il titolo sembrava avere toni cupi e seriosi quindi mi sono ritrovato estremamente perplesso di fronte a degli espedienti narrativi a mio avviso insensati, che si sono protratti fino a fine gioco condendo una narrazione decisamente di basso livello. Tuttavia man mano che giocavo mi sono reso conto di come siano stati gli sviluppatori stessi a concepire il prodotto in questo modo: in una sub quest infatti è possibile incontrare un personaggio, un simpatico easter egg di uno sviluppatore, che parla di come sia stanco di lavorare su Far Cry e preoccuparsi dei giudizi della gente su una serie di questioni tra cui la “credibilità”. La credibilità narrativa è quella che manca, totalmente aggiungerei, la vicenda si articola in un intreccio contorto, incoerente e decisamente poco credibile tuttavia, procedendo con le quest in senso antiorario (è possibile scegliere da dove iniziare la nostra avventura ma ne parleremo dopo) ci ritroveremo progressivamente in un vortice di narrativa grottesca che diventerà sempre più ampio, fino a risucchiarci in una spirale di demenza, nonsense e satira politica ma anche sociale. In questa dimensione grottesca il gioco riesce perfettamente tuttavia non sono rari dei tentativi veramente maldestri in cui il plot prova a darsi un tono e a comunicare un briciolo di pathos; dico maldestri perché il risultato finale è davvero deludente, i rapporti tra i personaggi sono trattati veramente male, in maniera sbrigativa e superficiale dunque voler creare tensione emotiva con scene del genere, guidate sempre dai soliti espedienti narrativi insensati, porta a risultati di un patetico assoluto. Se il titolo avesse mantenuto quel tono scanzonato per tutto il tempo sarebbe stato decisamente divertente tuttavia così non è, e questa dicotomia mi lascia perplesso e non poco. Il discorso vale anche per la stesura dei personaggi: quando ci troviamo davanti a personaggi comici, satirici e grotteschi il gioco riesce splendidamente nella caratterizzazione strappando più di un sorriso, quando invece si vuol creare un personaggio dai toni più cupi il risultato è catastrofico. Prima di parlare degli antagonisti, punto cardine dei vari Far Cry, ci tengo a precisare che ci troviamo davanti un videogioco, rilasciato nel 2018, con protagonista muto e passivo, un qualcosa che non concepisco, non condivido e non accetto in un titolo dalla componente narrativa altalenante ma comunque rilevante. La nostra nemesi principale come già detto è Joseph Seed, uno stravagante chad con l’addome in tiro, il man bun e gli occhiali a goccia, che farnetica di un presunto “Collasso” ,l’apocalisse in poche parole, e cerca di preparare il suo gregge, l’Eden’s Gate, al giorno del giudizio. La setta in questione è quanto di meno carismatico possa esistere, si direbbe che a parte l’apocalisse non ritroviamo nessuna ideologia, nessun credo o nessuna ritualità. Sono i fratelli di Joseph, i suoi luogotenenti che esercitano la propria influenza militare sulle 3 regioni del gioco, a narrare un po' del credo degli edeniti tuttavia il risultato è ridicolo 2 volte su 3. Jacob Seed il fratello maggiore è un veterano di guerra che predica di come l’uomo debba riscoprire la forza, e di come la vita di pochi prescelti prevarrà su quella delle masse durante il Collasso, John Seed, un altro chad delirante, farà la parte del flagellante che parla di peccato e redenzione ed il tutto accompagnato dal dolore fisico per l’espiazione delle colpe. Faith, l’unico personaggio riuscito per motivi che non vi s.poilero, invece sarà la parte “dolce” dell’allegra famigliola, intenta a drogare la gente affinché aderiscano all’Eden’s Gate e ascoltino la parola di Joseph. Nel complesso comunque non ne fuoriesce nulla di sensato, la setta è solo una classica organizzazione religiosa estremista senza né capo né coda, e Joseph Seed nel complesso sembra solo la versione hipster e folle di Padre Comstock, una copia davvero brutta nonostante il look da scardinacagne. Poco fa vi parlavo degli espedienti narrativi insensati, tra questi ci sarà la ricorrenza di eventi periodici, in cui veniamo rapiti e drogati per avere un confronto con i nostri antagonisti ed approfondirne meglio l’identità. I rapimenti di Jacob sono scanditi dalle note di “Only You” creando una atmosfera suggestiva, poi sono accompagnati da delle prove a tempo, tuttavia sono di un fastidio tremendo insieme a quelli di John, perché non possiamo occuparci in nessun modo delle squadre di rapimento che ci danno la caccia e questa cosa mi ha seccato non poco. I rapimenti di Faith invece sono decisamente più sensati ed affascinanti, avverranno successivamente all’avvelenamento da Gaudio, un allucinogeno le cui piante abbondano in tutta la zona. Una nota di merito va al finale decisamente inaspettato (anche se me lo avevano s.poilerato) ed originale. Come già detto il grottesco è il leitmotiv del gioco, grottesco accompagnato da satira indiscriminata verso Trump, Obama, gli stereotipi americani sia per i conservatori guerrafondai che per i “progressisti effemminati”. Una sub quest in particolare mi ha fatto crepare dalle risate, quella del Festicolo, ma non ve la s.poilero per lasciarvi il piacere di scoprirla da soli. Complessivamente la narrativa è altalenante, non và presa sul serio e conviene farsi due risate chiudendo gli occhi su tutti i suoi limiti.

Un punto a favore del gioco è il comparto tecnico ed estetico. Tecnicamente abbiamo dei buoni modelli generali, delle ottime texture, un lavoro fenomenale fatto sull’illuminazione ed i particellari, animazioni decenti, una fisica spesso glitchata ma niente di tragico, ed un ottimo comparto sonoro, anche per quanto riguarda i pezzi musicali originali e non, davvero ben riusciti. Unica grande nota di demerito è il fatto che nel 2018 rilascino un gioco senza mixer del sonoro, il risultato è un disastro con voci, effetti e canzoni che compongono un minestrone inascoltabile a volte. Il comparto tecnico di buon livello fa da fondamenta per un comparto estetico sublime, che ci pone davanti ad un Montana letteralmente incantevole. Lussureggiante e splendente, rustico e rurale, il Montana è un trionfo foreste, montagne, fiumi e ruscelli, un tripudio di fauna e flora rigogliosi, una taiga immensa intervallata dai paesini e dalle strutture artificiali, dai ranch, dalle stazioni, dagli edifici storici e dalle abitazioni in stile coloniale, tutto è semplicemente una festa per gli occhi, davvero un lavoro impressionante.

In termini di gameplay ci troviamo davanti ad un fps open world, il nostro compito sarà indebolire la setta e liberare il Montana affiancati dalla resistenza locale. La mappa è divisa in 3 zone comandate dai fratelli di Joseph: la zona di Jacob è prevalentemente montuosa, quella di John invece è il cuore cittadino del posto e quella di Faith è un ibrido. Per indebolire i generali del Padre dovremo aiutare civili, liberare avamposti, svolgere incarichi principali e secondari e distruggere le proprietà della setta. Man mano che compieremo queste azioni guadagneremo punti resistenza ed arrivati ad un tot potremo affrontare, in una boss fight dedicata, il capo della regione. Una volta sconfitti tutti potremo arrivare dal Padre in persona. Sarà possibile anche avere fino a due compagni nella nostra avventura, potremo reclutarli tra i soldati e i civili in giro per la mappa, oppure assoldare degli specialisti dopo aver svolto le relative quest. Ogni personaggio avrà le proprie abilità ma conviene sempre utilizzare gli specialisti. Questi si dividono in 3 categorie: gli umani, gli animali ed il supporto aereo (che una volta abbattuto e rianimato riavremo come compagni umani). I companion sono sensibili al fuoco amico e possono essere abbattuti e rianimati, quando si cambia specialista bisognerà aspettare 1 minuto per poterlo rischierare ma se dovesse rimetterci le penne bisognerà attendere molto di più. I compagni sono fondamentali perché per le principali morti in cui ci imbattiamo, tranne quelle da caduta o per esplosione, possiamo essere rianimati proprio da loro, ma anche in battaglia offriranno un prezioso contributo, alcuni più di altri che risultano invece inutilissimi. Svolgendo le varie attività otterremo anche dei punti spendibili in uno skill tree diviso per macrosezioni. Moltissime abilità non servono letteralmente a nulla, altre ci migliorano la vita, specialmente incrementare la salute sarà utile ma farà calare drasticamente la difficoltà che tuttavia non sarà mai eccessivamente bassa. Possiamo anche aumentare il numero di armi aggiungendo fondine e portando armi di vario tipo, dalle tradizionali bocche da fuoco, alle armi bianche, ad archi, lanciafiamme, mitragliatrici, fionde, lanciarazzi ecc. Inutile o quasi è il crafting, gestito davvero male e mai fondamentale, anche la caccia tra l’altro ha un peso decisamente poco rilevante. Sono disponibili diversi veicoli, sia in giro per la mappa sia acquistabili e richiamabili all’infinito e senza restrizioni negli avamposti. Ci sono barche, mezzi leggeri o pesanti e armati, caccia ed elicotteri e possiamo anche spostarci tramite tute alari e paracadute. Anche i companion possono guidare ma il risultato lascia spesso a desiderare, sarà meglio farlo da noi. Il sistema di guida è molto semplice ed intuitivo, molto arcade, controllare i veicoli è facile sia per quelli terrestri che quelli aerei, davvero ben riuscito. Lo stealth è molto grezzo e dozzinale, silenziare un’arma e giocare minimamente stealth rende dei One Man Army sbilanciando completamente il livello di sfida, tra l’altro mirare un nemico lo marcherà rendendolo visibile tra le pareti, con colpi perforanti e companion che spottano vi lascio solo immaginare. Non c’è molta varietà dei nemici, ci sono essenzialmente soldati semplici con armi da fuoco o bianche, cecchini, qualche soldato corazzato, eventualmente animali e umani drogati dal Gaudio, questi ultimi chiamati Angeli, sono praticamente degli zombie. La cosa penosa è la quantità di modelli per tipologia di nemici, si vedono due modelli in croce e la resa è oscena, capita di affrontare orde di avversari e vedere lo stesso barbone zotico ripetuto alla nausea, davvero un lavoro pessimo ed ingiustificabile. Da quel che so online si può giocare in Coop e gestire un editor dei livelli in una modalità arcade, ma non ho mai nemmeno sfiorato l’online dunque su questo non parlo.

Complessivamente il gioco risulta essere molto grezzo ciononostante mi va di premiarlo per la potenza estetica e comunque per avermi divertito per diverse ore facendomi ridere spesso, è da giocare senza pretese e consapevoli dei limiti che possiede, facendo così si riesce ad apprezzarlo. Liberare progressivamente il Montana è davvero appagante, se potete recuperarlo ormai a pochi spicci fatecelo un pensiero

Reviewed on May 16, 2022


1 Comment


2 years ago

segati le palle