Un esperimento interessante. Ho giocato tre partite in tutto, cercando di seguire sempre una logica di personificazione, agendo di ruolo per quanto possibile. Le prime tre fasi, fino alla Gioventù, sono pressoché identiche: servono unicamente a cumulare punti abilità da assegnare a l'una o l'altra caratteristica, e a determinare il tipo di relazioni che si hanno con le proprie amicizie e i propri familiari. Questa caratterizzazione serve poi per determinare i differenti percorsi intrapresi nelle ultime due fasi della vita di Brante: in questo caso ci sono, sì, più differenze che somiglianze; già solo considerando la via clericale e quella nobiliare si diramano due percorsi molto diversi l'un dall'altro, con numerosi eventi unici ma con anche molti intrecci nell'ambiente domestico (ivi accadono pressoché gli stessi eventi). Consiglio di giocare sin da subito eliminando la possibilità di sapere l'esito delle proprie scelte, così da evitare di prendere una certa direzione in base a una esplicita convenienza numerica. Il gioco prova anche a dare un senso al giocare di ruolo rendendo inaccessibili molte delle scelte, in base ai punteggi ottenuti fino a quel momento: molte volte questo ha effettivamente senso, altre volte invece mi ha restituito un'esperienza spiacevole in modo un po' troppo frustrante. Soprattutto le fasi giovanili di vita sono particolarmente lente da rigiocare; si possono, sì, prendere decisioni molto diverse ma il fatto che il gioco sia pressoché identico per i primi 20 anni di vita di Brante (fa praticamente da introduzione) è un po' noioso e un eccesso

La prima partita mi ha particolarmente tenuto incollato, merito soprattutto del world-building che è parecchio interessante e ben realizzato: molti sono i personaggi coinvolti, gli elementi fantastici si incastrano molto bene col tema fantapolitico, la base narrativa è ben solida e ci sono a disposizione anche una mappa con i vari luoghi di interesse e una legenda contenente le relazioni intraprese e i personaggi conosciuti. Belli anche il sound design e alcune particolarità restituite dalla lettura dei numerosi passaggi. Inoltre, la bellezza della scrittura risiede, sadisticamente, nei momenti più cupi e tragici: per giungerci è necessario seguire dei percorsi abbastanza precisi, altrimenti si incorre spesso in alcune strane incoerenze caratteriali del protagonista e anche in alcuni eventi che hanno poco senso (es.: finità la gioventù, ci si separa dal proprio amico Tommas ma se si sceglie di intraprendere la strada della nobiltà lo si continua a frequentare come se niente fosse). Il fatto cruciale è questo: il mondo di Sir Brante è un mondo estremamente iniquo e crudele, sia nelle sue condizioni iniziali che in quelle dove si tenta di sostenere un senso etico. Il gioco permette al giocatore di perseguire scopi più o meno onorevoli e giusti, di agire con rettitudine; gli esiti di queste azioni sono però fin troppo scoraggianti, risultando più spesso che no in conseguenze anche nefaste. Il gioco spinge, più e più volte, ad adottare una mentalità cinica, doppiogiochista, ad andare più appresso al potere che all'aiuto disinteressato. Quantomeno, richiede molto spesso di scendere a compromessi: già normale nella realtà, figurarsi in un mondo come quello

Purtroppo, non posso dire di essere stato fan delle idee di game design legate alla parametria, sia per la questione legata alla ripetitività delle partite (che ho percepito con noia e lentezza), sia perché fin troppe volte mi sono parse precluse delle vie in modo a mio dire un po' irragionevole

Reviewed on Feb 26, 2024


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