Ottime idee a suo tempo, che hanno dato avvio a un sottogenere a sé (cinematic platformer) e ispirato platformer 3D come Tomb Raider.
Particolare riferimento a:
"shadow man" che, seppur con azioni scriptate, fa da temporanea semplice nemesi del giocatore e cerca di ostacolarne in modi inattesi l'avanzamento;
animazioni notevolmente fluide, realizzate attraverso il rotoscoping (cosa che restituisce anche un inusuale senso di realismo);
il level design, in relazione ai movimenti eseguibili dal personaggio e al danno da caduta (realizzando dunque un vero e proprio puzzle platformer);
emergenza di uno stile di gioco più cauto rispetto ad altri platformer contemporanei e precedenti, nel rispetto della necessità di sopravvivere;
un sistema di combattimento corpo a corpo, per quanto semplice (basato solo su parate e stoccate).

Vista la natura del gioco e la sua collocazione storica, ci tengo particolarmente a tenere in considerazione i grossi limiti tecnici imposti da Apple II (su cui è stato inizialmente realizzato e lanciato).

La versione SNES è quella più corposa e complessa, godendo anche di fondali ottimamente realizzati e un comparto grafico più moderno. Tuttavia, differisce fin troppo dalla versione originale: livelli molto più lunghi, aree totalmente nuove, veri e propri boss (anche originali nel design) oltre Jafaar. Vale quindi la pena provare la versione Amiga o Apple II prima di avvicinarsi alla versione per SNES.

Reviewed on Feb 03, 2022


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