Sono dispiaciuto perché l'idea di condire completamente un gioco con creature/temi propri del folklore norvegese è bella e il design di bene o male tutte le creature mi piace. Rimane il fatto che ha la struttura da cinematic platformer che più classico non si può (il che non è necessariamente un male ma a me ha stancato), ci sono delle boss fight proprio marginali (due su quattro mi son piaciute), è guidato tantissimo (per dire, a camminare su un tronco o un'asse non si può cadere e se devi spingere da qualche parte uno scatolone puoi farlo solo nella direzione dove questo deve finire), graficamente e lato animazioni ogni tanto mi ha dato l'impressione di essere troppo posticcio, e, anche se c'è l'intenzione di dare vita a un mondo organico in cui "regno caduto nell'oscurità bla bla bla", alla lunga tutte le cose presenti le ho avvertite come se fossero eccessivamente sconnesse tra loro: per di più, nessuna delle sezioni (che sia per art direction e/o per level design) mi è rimasta particolarmente impressa, va a finire che dopodomani me le so dimenticate tutte. Come se quello che succede nella prima parte di gioco avvenisse in un mondo fantastico a parte rispetto a quello che succede nella seconda e nella terza (uno potrebbe dire: son fiabe, ci sta; io potrei dire: 'nculet). Poi, alla fine sembra voler pure essere una sorta di racconto di formazione, ma questo aspetto non mi ha convinto per niente visto che il protagonista, nonostante abbia alcuni comportamenti che gli danno un po' di carattere, mi è risultato abbastanza vuoto

Reviewed on Jun 29, 2023


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