In generale è un gioco sicuramente interessante, però per quanto mi riguarda lo è più lato narrativo che lato gameplay, per certe particolarità che rendono affascinante proseguire con un New Game Plus

Si tratta di una composizione che prende a piene mani da più giochi From Software. Mi si dirà "grazie al cazzo, ha una struttura da souls-like". Vero, il fatto è che si tratta effettivamente di un collage di sistemi appartenenti a tutto quel ventaglio: sistema di deflessione che ricorda quello di Sekiro (non è ugualmente soddisfacente non per via della finestra di tempo a propria disposizione ma a causa dei moveset degli avversari), sistema di parata e di cura che premia l'aggressività come in Bloodborne, armi quasi inutilizzabili nei corridoi stretti per il giocatore ma non per gli avversari come in Dark Souls. A parte gli scherzi, gli elementi essenziali ci sono circa tutti (per quanto non esista uno schema rigido), compresi elementi a mio dire assolutamente negativi. Il più evidente tra questi potrebbe essere l'elevato numero di boss (e mini boss) i cui attacchi hanno finestre di delay estremamente ampie; è sicuramente anche colpa mia, ma fin troppe volte a causa di ciò non sono riuscito a stimare correttamente i tempi per fare una deflessione (e queste richiedono sempre una certa precisione). Anzi, spesso e volentieri attacchi facenti parte di una stessa combo vengono eseguiti seguendo una fastidiosa aritmia, e non ho neanche menzionato come molte creature abbiano un tracking all'attacco peggiore di quello in Dark Souls 2. C'è da dire che ci si può semplificare la vita usando esplosivi, armi con varie proprietà (fuoco, elettricità) e sperimentando con la composizione delle lame e delle impugnature (spadone + stocco in particolare)
A proposito della deflessione, questa è effettivamente efficace quando la si riesce a usare: porta rapidamente a uno sbilanciamento significativo dell'avversario e, in alcuni casi, permette di spezzare la lama dell'arma impugnata. Ci tengo poi a sottolineare una cosa: i tempi concessi per eseguire la parata sono assolutamente giusti e sufficienti, è ben realizzata. Parare un po' troppo presto comporta una punizione di piccolo conto, che è una riduzione temporanea della propria vita che può essere rimediata attaccando aggressivamente. Il problema, come più volte ripetuto, ce l'ho con il moveset di diversi nemici: attacchi con un ritardo all'esecuzione fin troppo dilatato, attacchi che mandano a terra per troppo tempo e combo fin troppo lunghe che, nella situazione in oggetto, fanno eccedere la dicotomia rischio-ricompensa verso il rischio perdendo d'equilibrio

Lato scrittura vi sono molte somiglianze con Bloodborne, se si considerano anche alcuni encounter e la presentazione di alcune quest secondarie; oltre poi al world building, nonostante possieda di fatto una propria marcata identità che lo rende memorabile, tanto nei luoghi quanto nel monster design

Alcune cose mi han fatto storcere il naso, in particolare lato doppiaggio. Personaggi come quello di Lorenzini secondo me sono stati doppiati in maniera troppo superficiale, e la caratterizzazione del grillo è fin troppo distante da quella di tutti gli altri personaggi di quel mondo. Di contro, ve ne sono altri convincenti come Arlecchino

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Riguardo il fascino della storia e di come è raccontata

I Souls sono tradizionalmente abbastanza criptici e trattano diversi contenuti aderendo al misterioso. Rigiocare una partita non è interessante soltanto lato gameplay per le consapevolezze raggiunte in quanto giocatori (presumibilmente a quel punto esperti) ma anche perché si ha la possibilità di riaffrontare determinate situazioni e interazioni rileggendole nella personale chiave interpretativa fornita da una serie di rivelazioni che hanno luogo quando si presta attenzione ai testi

In Lies of P la storia del mondo è molto più scarna, molto più esposta attraverso i dialoghi e l'oggettistica esaminabile non offre una quantità di informazioni paragonabile. Le sottotrame sono numericamente inferiori, buona parte degli NPC con cui interagire non sono un granché approfonditi e integrati nella storia complessiva. C'è però, come dicevo, una particolarità: nel corso della partita si ha la possibilità di mentire e di dire la verità, quando si interagisce con altri NPC. In base a questa scelta, e a un altro paio di cose, si avrà accesso a uno tra tre possibili finali. Voglio aggiungere una cosa: il gioco non insiste abbastanza sull'ignoranza del giocatore e sulla sua ingenuità. Mi spiego meglio
Alla base degli eventi del gioco, com'è logico aspettarsi, v'è un grosso mistero che può essere gradualmente svelato scoprendo alcune aree segrete, leggendo libri e lettere, interagendo a sufficienza con alcuni personaggi. A mio avviso, sarebbe stato più interessante fare in modo che la prima partita rendesse accessibile esclusivamente il finale effettivamente negativo (un finale peraltro obbligato se, ignari, si fanno determinate scelte durante la partita), lasciando dei messaggi subdoli a lasciar intendere che in effetti delle alternative erano possibili. In questo contesto, entra in gioco un'altra particolarità: alcuni dei boss-robot con cui si combatte all'inizio comunicano con noi attraverso suoni inintelligibili; nel corso della partita (ma solo più tardi), è possibile ottenere un marchingegno che rende possibile la comprensione di questi suoni. Nel New Game Plus, è possibile portare con sé questo oggetto. In questo modo, è possibile ritornare a quei combattimenti e ottenere delle importanti rivelazioni che approfondiscono ancora di più la verità che si cela dietro gli eventi portanti. Va precisato che rivelazioni simili possono essere ottenute in modo alternativo anche nel corso della prima partita, in maniera secondo me troppo anticlimatica: gli sviluppatori in questo caso non sono riusciti a sfruttare un grande potenziale già di per sé insito nel gioco. Il che è un peccato visto come porti avanti in modo interessante il suo tema principale (che accomuna molte delle storie), e cioè l'umanità che risiede nel mentire, nelle sue ombre e nella sua innocenza. Molti dei personaggi sono incatenati dalla menzogna e dal sotterfugio, mentire frequentemente nel gioco conduce a due finali (e a un'arma micidiale) e uno degli antagonisti principali desidera un mondo in cui gli esseri umani abbraccino la verità e abbandonino la menzogna, lasciando indietro le loro vesti mortali e dirigendosi verso una deforme (magari immateriale) perfezione. In una maniera, immagino che proprio come in Dark Souls anche qui possa ritrovarsi il tema della condanna e della tragedia ineluttabile lì dove si tenti di
andare oltre natura e di equipararsi a un Dio
Avrei poi preferito che il grillo avesse un ruolo molto più importante e centrale, sinceramente. Penso sia stato un po' sprecato, la sua presenza l'ho avvertita con troppo distacco e, per il doppiaggio e per la scrittura cui facevo cenno, fastidio

Reviewed on Mar 05, 2024


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