Peccato solo che le istruzioni siano raccontate, finendo col rompere la quarta parete. Per il resto, Lobanov è riuscito a realizzare un altro ottimo gioco (senza nulla togliere a tutti gli altri collaboratori, in particolare a Lena Raine). Il game design riprende, su ammissione di Lobanov, Animal Crossing e Zelda. Quest'ultimo già dalla scelta per il nome, anche se va riconosciuto che la prima release del primo Zelda era, invece, titolata Hyrule Fantasy. Inoltre, Lobanov ha ripetuto una parte del concept alla base di Wandersong, nel quale il protagonista non è (inizialmente) l'eroe del gioco ma un secondario: ugualmente, in Chicory l'eroe omonimo non è (inizialmente) il personaggio giocante.

Buona la varietà dei personaggi, che non si contraddistinguono per una qualità della scrittura ma sono realizzati in modo tale da rendere il gioco vivo e attivo (in particolare nelle città, e anche attraverso alcuni altri espedienti implementati dagli sviluppatori che portano certi personaggi a visitare luoghi presso cui non si trovavano precedentemente).

Ottima l'idea di rendere l'intera schermata di gioco una sorta di tela con cui interagire attraverso il disegno e la pittura. Un peccato, a questo proposito, che gli strumenti si limitino al solo pennello e che non esista una vera e propria reattività da parte del mondo di gioco: colorare in autonomia certi oggetti, l'ambiente, le pareti degli edifici o il volto e i vestiti degli NPC non porterà a nessuna reazione da parte di questi ultimi. Le uniche eccezioni si hanno in un paio di occasioni in cui alcuni NPC chiederanno al giocatore di ridipingere la propria abitazione, o le proprie insegne per attirare nuovi clienti: le reazioni in questi casi (in tutto tre o quattro) sono molto semplici e obbligate. C'è però un caso particolare e interessante, in un contesto molto specifico: è possibile partecipare a una lezione di arte, durante la quale il docente chiederà al giocatore di dipingere su una tela vera e propria. A seconda della scelta dei colori da utilizzare e del mondo in cui si utilizzeranno gli spazi sulla tela, il giocatore avrà giudizi diversi da parte del docente-critico d'arte.

Strana la scelta di inserire una breve sezione che si rifà ai Rhythm game, in modo anche molto superficiale (per quanto ben si adatti ai toni di quella parte del gioco).

E c'è un corvo socialista.

Reviewed on Jun 16, 2021


Comments