2017

In quello che è il mio viaggio dentro le fiabe raccontate in forma videoludica questo titolo che, per ragioni a me oscure, viene definito "non per tutti" invece, proprio per la sua estetica che consiste in una colorazione come a pastello, può mettere d'accordo tantissimi tipi di persone. L'estetica dolce, ammantata da una storia a sua volta molto carina, nonché il più classico dei risvegli dall'oscurità che punta a dare una carezza e a ricordare l'importanza dell'unità tra i soggetti, rende il gioco digeribile e soprattutto un tranquillante per chiunque. È questo ciò che più di ogni altra cosa può darci un videogioco del genere: quel distacco dalla pesantezza del quotidiano per ricordarci in breve la bellezza non della frivolezza ma della dolcezza. Ciò è quello che ho spesso ritrovato nella lettura di albi illustrati per ragazzi, quando fatti bene, e anche in questa tipologia di videogiochi. L'assenza di gameplay è un problema? Ovviamente no. il gioco in VR funziona perfettamente poiché, immagino, il ritrovarsi circondato da stelle con paesaggi rotondi davanti a te e molto colorati ha un suo fascino ma il gioco è molto carino anche davanti al computer. Poi va beh dietro Luna ci sta gente che ha lavorato a titoli come journey e flower, altri prodotti clamorosi e importanti (più che altro journey) per chi è affascinato da questa tipologia di opere

-ps: sto titolo è il gioco con i crediti finali più belli di sempre-

Un gioco molto interessante dal punto di vista paesaggistico, purtroppo per il resto non è che si perda in chissà quale analisi. Una occasione mezza sprecata

onestamente per la soundtrack che si ritrova è impossibile dargli meno della sufficienza

il gameplay da punta e clicca anni 90 non particolarmente ispirato e senza effettivamente un vero fine stufa presto visto che le dinamiche sono pochissime, ma in quei 15 minuti ci sono tutti gli elementi carini per cui un gioco con questo stile può essere giocato. Magari il voto più giusto è 2.5, ma lascio 3 perché visivamente l'ho comunque trovato carino

è letteralmente l'1, rimarrà sempre divertente svolazzare a caso pure per qualche ora ma tutto il resto è oltremodo superfluo senza contare poi quanto poco sia interessante la storia

Ho iniziato questo gioco poiché incuriosito dai vari meme che giravano, ero partito con poche aspettative e invece mi sono trovato un'opera assolutamente esagerata sotto ogni aspetto. Come ogni metal gear ha una serie di tematiche accennate interessanti, seppur espresse superficialmente danno comunque una cornice interessante al gioco ma ovviamente il vero pro è tutto il resto. Uno dei combat siystem più divertenti che ho toccato con tantissime scene incredibili. Oltre a ciò è una bella sfida, molto stimolante. Per quello a cui punta e per quello che dà non posso non definirlo a suo modo un titolo da recuperare assolutamente, che per giunta fa pure sorridere in svariati momenti

per me ha delle idee pazzesche ed è un gioco godibile ancora oggi, non arrivo a 4 perchè alla lunga stufa

gameplay straripetitivo e per niente sfruttato, è ridicolo come stealth. Devo comunque dire che esteticamente è gradevolissimo, ma i lati positivi iniziano e finiscono lì

un gioco veramente molto poco ispirato purtroppo e nonostante alcuni pokemon siano carini, ed il tutto è bene o male è più bilanciato dell'originale, diversi sono semplicemente deformi

È pieno di ottime idee, ha momenti molto dolci e nel complesso è un gioco carino. Penso però che non abbia momenti di reale sfida, e spesso il non avere mezzo indizio su cosa devi realmente fare o dove tutto il gioco vuole andare a parare rende il gameplay frustrante. Rimane comunque un gioco da recuperare

boh diocaro ma quanto fanno schifo sti fakemon allucinante per il resto nulla di particolare

La meccanica rpg ovviamente non permette di creare una distinzione particolare da tanti altri titoli del filone, ma lo ricorderò comunque in maniera atipica per la difficoltà non indifferente di diversi boss. Oltre a ciò sottolineo lo stile fiabesco estremamente gradevole e la narrazione che per quanto sia la solita avventura del bene vs male è comunque ben scritta.
Se da una parte comunque enfatizzo la difficoltà di alcuni boss devo allo stesso tempo dire quanto il gioco sia molto basato sul grinding rendendo il gioco a tratti molto pesante. Con l'emulatore questa cosa la senti meno perchè metti il combattimento automatico e velocizzi il tutto ma senza questa meccanica metà del gioco purtroppo rimane rinchiuso in questa dinamica. A ragione di ciò non posso considerarlo un capolavoro, peccato perchè per tutto il resto è memorabile

2021

un gioco che incita all'odio per carannante


Jack King Spooner ha fatto svariati giochi che rientrano in quella comune, seppur ambigua, definizione di "strani". Talvolta, come in Dujanah, purtroppo i dialoghi non sono particolarmente simpatici o interessanti, invece qua ogni conversazione va dal divertente ad una potenziale riflessione personale. Di per sé è un gioco praticamente privo di un gameplay particolare perché tutto consiste nell'interagire con ogni personaggio e leggere quello che hanno da dire. La storia nasce da quello che è un ritorno a casa, si parte dalla propria abitazione in questo paesino scozzese e si finisce per girovagare per tutti gli spazi limitrofi a parlare di teorie complottiste che nascondono disagi interiori ben profondi, navigare in un lago coi cigni, sentire la disperazione di persone a cui nella vita non rimane che ricordare, fino ad esperienze traumatiche. Senza escludere il russo che vuole comprarsi una casa mentre maledice il capo confessando poi di essere un alcolista. Ciò che è realmente incredibile è che così come cambiano le tematiche continuamente anche lo stile cambia, beeswing è un collage stilistico che davvero tiene in considerazione una molteplicità di stili perfettamente eseguiti. Si passa da un fuoco pixellato, a disegni a matita, talvolta con uno stile abbozzato e altre volte con chiari riferimenti all'impressionismo, passando per disegni a pastello e non solo. Va detto che questa varietà può disorientare, ma allo stesso tempo può dare a chiunque lo stile più iconico che difficilmente farà dimenticare questo titolo. Non solo sul disegno però rimane questa varietà, anche sulla musica dove si passa da sound collage al folk e ogni pezzo è perfettamente incastrato con la scena disegnata.
Il pregio principale però ed è ciò che più di tutto mi preme sottolineare è come l'autore rientri in quella corrente di persone che variano di molto la concezione classica di videogioco proponendone una versione come una potenziale nuova pratica per scrivere un diario più interattivo. Questo per me può essere di grossa ispirazione per molti e per questo reputo che un'opera del genere debba essere diffusa il più possibile

faccio prima a mettere uno scambio avuto con il mio amico vittorio (tonino)

Niccolò Cocozza:
mizze vittorio

diventa più difficile dopo il livello della doccia

per le talpe

Ass Olo:
Più che altro è quello degli scoiattoli a essere molto semplice

Niccolò Cocozza:
è vero

sto sorridendo come uni scemo

è molto carino

perché comunque è davvero simpatico

poi è del 92 insomma quindi anche se non ha niente di particolare come platform è normale

Ass Olo:
Va beh non proprio, già erano usciti platformer ben più interessanti e complessi. Qui la cosa importante sono i puzzle, anche se pure lì già erano usciti puzzle platformer molto buoni. Più che altro questo è molto adatto nella sua semplicità a un pubblico più giovane, e penso sia anche da elogiare il fatto che non serve conoscere la lingua per risolvere i puzzle dato che comunicano a sufficienza cosa bisogna fare

Niccolò Cocozza:
è vero

è ripetitivo ma poco longevo quindi non è tedioso