un gioco che dà la solita lezione a cui sono affezionatissimo: Basta poco per un buon rpg. Ogni cosa è veramente ben bilanciata, tutto il mondo merita di essere esplorato e anzi il gioco ti invita a farlo continuamente rendendo quello il focus. Se potete evitate le battaglie, ma se dovete affrontarle mantenete una strategia. Come critica gli pongo proprio una cosa che ho appena detto: le strategie richieste nelle battaglie sono semplici, più andrete avanti e più farmate -se siete tot autistici- noterete che c'è sempre meno sfida ma è ok ormai avrete consumato tutto il mondo perchè non è così longevo come gioco (ed è un pro proprio per questo). Insieme ad un ottimo lavoro per quel che riguarda le varie build, anche se non sempre è chiaro come funzionano, il gioco merita un endorsement particolare, Oltre al problema riguardo l'effettivo funzionamento dei vari oggetti noto che molti si sono lamentati dei colori che rendono difficile il muoversi. Personalmente non mi sono trovato male, anzi ho apprezzato molto tutti i colori usati e credo sia uno dei motivi per cui attualmente metto quella mezza stella in più

purtroppo dati i mezzi probabilmente scarsi il gioco è bello solo nell'idea, oltre ad essere banalissimo in ogni aspetto la sua durata breve non sfugge al generare noia. I vari nemici sono sempre molto facilmente counterabili, da persona che aveva apprezzato l'idea del gruppo militare che va in battaglia/avanscoperta avrei cercato di giocare molto di più sulla sopravvivenza del gruppo e sui vari rapporti creando una epica personale ed identitaria ma si è voluti andare a puntare esclusivamente sul reparto grafico

a differenza degli altri titoli della saga qui abbiamo un mondo a mio parere con maggiore identità e varietà, forse anche perchè mi è sembrato più grande. Il problema di momodora è che rimane comunque un titolo relativamente noioso ma che indubbiamente è ben fatto nell'ottica in cui l'obiettivo è "minimo sforzo massima resa" (Rdein indubbiamente è uno che sarà ricco per sempre). L'identità del mondo creato non è abbastanza forte da dare una identità a tutto il gioco che nè nel combat system nè altrove ti fa pensare di star giocando qualcosa che ne vale realmente la pena. Giochi di questo tipo rimangono comunque sufficienti oltre che per il rispettare il genere di riferimento con una formula sicura soprattutto per una serie di orpelli (pixel art, ost, le tettone giganti che sono l'unico motivo per cui la gente mette sti voti a sta roba scrivendo duemila righe senza mai dire quante seghe si sparano, ecc) che funzionano.

Un gioco che tutto sommato poteva anche funzionare, non condivido le eccessive critiche sul risvolto finale quanto proprio sulla costruzione che spesso si estrania per cercare di creare una sorpresa che non può affatto esserci per le perpetue briciole lasciate che già poco prima di metà rivelano che non si stanno seguendo dei binari chiari. Oltre a questo il gameplay risulta pesante, troppa superficialità non solo nei dialoghi ma anche nelle varie interazioni. Voglio però esprimere una nota molto positiva riguardo la musica, tutto il comparto audio porta avanti il gioco nascondendo il più possibile la noia che pervade soprattutto dopo le prime due ore di gioco.