Run 'n' gun a tema western co struttura rogue-lite. Il posizionamento di nemici e di risorse all'interno delle mappe viene generato proceduralmente ed è presente il perma-death. Sbloccabili facilmente numerosi personaggi giocabili che si differenziano l'uno dall'altro per character design, parametri base (velocità, quantità di HP) e armi impugnate all'avvio. L'arsenale è poco assortito e poco vario, la pixel art e la colorazione dopo un po' ammorbano i coglioni per quanto possano essere coerenti con l'ambiente scelto. Nemici ben variegati e affrontabili anche con l'ausilio di uno stealth rudimentale; l'hit box degli avversari non permette di sfruttare al meglio tutte le occasioni per danneggiarli col coltello e questa è un po' una rottura di coglioni quando, più avanti, si presentano nemici corazzati. Buona la quantità di munizioni ottenibili di mappa in mappa. Giocato con cautela permette vittorie facili. Varietà di upgrade adeguata alla lunghezza del gioco. La OST cista.

Bello che sia opera di un'unica persona, praticamente. Non abbastanza. E pare quasi che lo schermo sia perennemente sporco e macchiato e giuro che il mio non lo è.

2000

2020

La scrittura dei due personaggi è buona e trovo comprensibile la semplicità complessiva del lavoro. Tuttavia, la ridotta grandezza delle isole (inoltre, pressoché identiche), la bassa varietà di risorse e creature, la bassa libertà di movimento rispetto a quanto vorrebbe portare il concept, lo rendono ai miei occhi abbastanza mediocre.

Purtroppo ricicla spesso idee simili per diversi puzzle e, come altri giochi simili, non mette appieno a frutto il concept alla base. Le idee più interessanti si presentano nell'ultima mezz'ora, e il gioco è già di suo molto breve. Comunque probabilmente migliore di tutti gli altri platformer basati sulle ombre che ho avuto modo di provare.

Stage abbastanza differenziati e buona quantità di risorse da collezionare. Purtroppo, estremamente facile e semplice e alcuni livelli particolarmente banali e con una OST tremenda.

Bellissimo il design dell'Inferno e alcuni aspetti del concept. Perfetto il doppiaggio. Alcune parti di alcuni dei dialoghi sono ben eseguite (la qualità va visibilmente calando col progredire del gioco) e sono presenti diversi personaggi carismatici e interessanti, ma la qualità della scrittura è quasi sempre mediocre e la ramificazione dei dialoghi è parecchio povera. La possibilità di sbloccare opzioni di dialogo attraverso l'assunzione di alcolici non è per nulla sviluppata. La ramificazione dei dialoghi restituisce informazioni spesso inutili per il worldbuilding o per il character building; tutti i personaggi, o quasi, usano un lessico e uno humor identici (cosa fino a un certo punto accettabile, se lo si prende come un episodio di una sit-com generica per sessantenni). Il cambio di controllo tra i due personaggi avviene in maniera apparentemente randomica per il giocatore e non sono praticamente presenti occasioni in cui i due possono interagire, a demerito della ricchezza dell'esperienza di gioco (già che tutto il resto è povero e superficiale, come detto sopra). Molti di questi aspetti sarebbero pure soprassedibili se la scrittura non fosse davvero superficiale.

This review contains spoilers

Ottimo sound design, così come l'estetica del fortino e di Zerzura. Carina la meccanica che porta ad interagire col proprio grembo. Ottimo il sistema d'illuminazione e buono il comparto musicale. Purtroppo, più che nel primo gioco, il sistema di stealth è poco appagante e il level design, in relazione a esso, risulta impoverito. Quasi conseguentemente, superfluo il pericolo costituito dagli inseguimenti da parte dei nemici. Quantità di esposizione narrativa effettivamente eccessiva nel corso dell'intera partita.

Buon gioco nello stile lost NES classic, come al solito in chiave moderna (in particolare sul piano estetico e dell'animazione). Buono il platforming a parte alcune stronzate in certi livelli, e belli molti dei boss. Non fa per me. Il meglio è negli ultimi 20 minuti di gioco.

2021

Quelle zanzare di merda, diocane.