Gameplay carino, caratterizzazione di Yuffie azzeccata. Peccato per quando inizia a diventare un po’ più serioso nei toni, stona un pochino. Molto più divertente la parte iniziale.

Enorme, denississimo, completamente rigiocabile in modalità totalmente nuove. Oggettivamente il miglior GDR che io abbia mai giocato.

Molto carina la storia, un massacro di personaggi come Nier: Automata ma secondo me meno brillante e meno interessante nelle tematiche. Peccato per il comparto tecnico da PS3, che fanno un po’ perdere il senso del remake visto che non riporta l’opera alla generazione corrente (in questo caso PS4) ma rimane vincolata a caratteristiche tipo muri invisibili e 0 interazioni col mondo di gioco. Mi è piaciuto e mi ci sono divertito ma allo stesso tempo avevo aspettative più alte dopo Automata.

Nelle prime ore di gioco Dead Space, per usare un eufemismo, mi ha fatto venire la merda nel culo poi per fortuna mi sono abituato al fatto che comunque qualsiasi precauzione io prendessi sarei sempre stato attaccato alle spalle dai necromorfi. Comunque gioco allucinante, soprattutto fa davvero impressione pensare che l’originale sia così vecchio e sia così pieno di libertà d’azione e di approcci.

Non c’è molto da dire se non che questo secondo capitolo di Spiderman 2 é obiettivamente superiore al suo predecessore sotto ogni punto di vista. Trama e personaggi sono di tutto un altro livello, mentre l’introduzione del parry nel combat system e della planata negli spostamenti arricchiscono ulteriormente una formula già funzionante.
La velocità a cui viene processata la mappa di gioco é impressionante, il viaggio rapido é praticamente istantaneo e i caricamenti nulli; finalmente Sony realizza un’esclusiva capace di mettere in luce i pregi della sua console.

Obiettivamente mi sono abbastanza divertito a giocarlo, sicuramente un gioco che non pagherei mai a prezzo pieno e che mi avrebbe fatto urlare al furto se lo avessi fatto. Visivamente impressionante, belle atmosfere e combat system dinamico e immersivo. Peccato per cazzate tipo il fuoco che pare una gif caricata sopra il video o il lip-sync che a volte va a farsi benedire.

Obiettivamente aveva tutto il potenziale per essere uno dei migliori FF grazie ad una trama incredibile, arricchita da una lore minuziosa e realizzata da manuale, e un mc da top3. Peccato per:
- Open map super scarno, le mappe sono praticamente vuote e non c'è alcuna ragione che ti spinga ad esplorarle;
- Missioni secondarie tediose, inutili, che inevitabilmente vengono skippate dopo 10-11 h di gioco;
- Quantità risicata di combo, che si fa sentire soprattutto nella prima metà di gioco, quando i poteri degli Eikon in possesso del giocatore sono ancora pochi;
- Sessioni di gioco di 20-30 min (senza esagerare) in cui bisogna letteralmente solo parlare con i pg secondari, senza neanche linee di dialogo selezionabili o un minimo di interazione che renda queste sezioni sopportabili

È letteralmente il solito Ratchet e Clank, aggiornato con le varie migliorie che il mondo videoludico ormai richiede a giochi di questo budget (open map ad esempio), con una grafica eccezionale, ai livelli di un film di animazione. La trama è abbastanza carina, spicca un po' per questo rispetto ai predecessori, anche se il discorso dei multiversi/versioni alternative è stato trattato talmente tanto recentemente che ha un po' scassato. Mi ha fatto un po' rosicare che la feature delle armi che si evolvono sia proprio approssimativa in questo gioco, è una delle mie cose preferite del brand e mi piacerebbe fosse un po' più centrale, godrei a vedere un nuovo R&C con magari la metà delle armi ma delle evoluzioni più marcate e numerose (sarebbe il massimo se ci fossero diverse evoluzioni alternative in base al tipo di uso che si fa di un'arma, ma vabbe sto fantasticando)

Non c'è neanche bisogno di spenderci parole

Molto onestamente pensavo fosse una merdazza prima di giocarlo ma devo dire che ci ho trovato delle cose davvero ben realizzate. Premettendo che il gameplay è quanto di più essenziale ci potesse essere, Kena funziona e diverte anche grazie al suo elevato quantitativo di boss battle ben bilanciate dal punto di vista della difficoltà. La cosa che mi ha colpito di più è la trama perché sinceramente mi aspettavo un qualcosa di molto banale invece Kena è un racconto interessante sull'elaborazione del lutto e del senso di colpa. Dal punto di vista grafico non c'è neanche bisogno di parlarne perché va beh è palese che si ha tra le mani un prodotto incredibilmente curato. Peccato per: - Poche abilità; - Quasi totale inutilità dei cappelli da equipaggiare ai rot; - Conseguente inutilità dei cristalli, che rende poco utile esplorare per i loot; - Pareti invisibili che ti impediscono di uscire dall'area di gioco su PS5.
Considerando che si tratta pur sempre di un indie l'esperienza è stata più che buona e consigliabile.

La componente open world che poteva tranquillamente non esserci, missioni secondarie che annoiano dopo che ne vengono completate 3-4, gameplay abbastanza ripetitivo e nessuna particolare innovazione al genere. Ghostwire Tokyo ha purtroppo tutti questi problemi ed è evidente che l'esperienza complessiva non sia minimamente memorabile, c'è però anche da dire che è un gioco che fa della sua personalità e della sua estetica il piatto forte. Il design dei nemici, una Shibuya al neon esaltata dal ray-tracing, i sigilli che Akito compone con le mani prima di fare fuoco; sono tutte caratteristiche che rendono il gioco incredibilmente forte sotto questo aspetto e riescono ad incuriosire nonostante tutto il resto non funzioni particolarmente bene. Complessivamente salvo l'esperienza di gioco, ma solo grazie al fatto che la storia principale, che tra l'altro è anche carina, è completabile in una decina di ore, ossia anche l'autonomia massima in cui questo gioco riesce ancora a divertire e non ad annoiare completamente.

Se penso ai giochi che negli ultimi anni hanno catturato di più la mia attenzione prima della loro uscita, riesco a contarne davvero pochi seguiti con l'attenzione con la quale seguii Cyberpunk 2077. Il numero scende ancora se si prendono in considerazione solo i giochi che per mancanza di mezzi non avrei potuto giocare al D1, in questo caso forse conviene anche aggiungere "per fortuna" visto lo stato in cui si presentò l'ultimo lavoro di Cd Project. Nonostante avessi la possibilità di giocarlo su Ps4 mesi fa, ho atteso la sua versione migliore e devo dire che attivando la modalità grafica con ray-tracing ci sono poche esperienze videoludiche di pari impatto scenico ed estetico. I punti deboli di Cyberpunk sono purtroppo visibili da subito, è chiaro già dalle prime ore che il gameplay, e nello specifico la componente action, risulta essere incredibilmente limitato rispetto tutti gli altri aspetti che compongono il gioco. C'è un albero delle abilità vastissimo che comprende tutti gli aspetti possibili ed immaginabili, si aggiorna anche dinamicamente in base alle nostre azioni, non trasmette però un vero e proprio impatto su ciò che si può effettivamente realizzare. Anche per quanto riguarda l'aspetto role play ci sono da spendere due parole: ottima la caratterizzazione estetica del personaggio e la possibilità di costruirsi un po' come si vuole nel corso del gioco, l'impatto sui dialoghi e ciò che si può fare o meno. Peccato però per tutte le piccole cose di sfondo non strettamente legate a missioni secondarie/terziarie che non è possibile fare, che ti fanno perdere un po' il senso di immersività nel mondo di gioco. Ad esempio, hai missioni secondarie di 3 ore focalizzate a conoscere un personaggio ma al termine della missione non lo potrai mai chiamare per uscire o fare una qualsiasi attività alla Grand Theft Auto 4.
I pregi importanti di Cyberpunk secondo me sono sicuramente la scrittura della storia generale, che non mi aspettavo di trovare così avvincente e libera nella gestione delle missioni e delle scelte, e soprattutto delle missioni secondarie, che sono considerabili tranquillamente come delle mini-trame. In particolar modo le missioni con il poliziotto e con Judy le ho trovate molto avvincenti.
Pensando a tutti gli open world che ho giocato, forse solo Red Dead Redemption 2 mi ha dato la stessa impressione di mondo vivo che mi ha dato la Night City di Cyberpunk. I suoi immensi palazzi di la sua spiccata verticalità arricchita dal via vai della gente mi ha affascinato da subito ed è sicuramente uno degli elementi che più mi è rimasto impresso, anche a posteriori dopo aver consumato il gioco per decine e decin e di ore. Peccato che moltissimi edifici non siano esplorabili.
Nota di merito alla gestione della guida delle vetture relazionata al dual sense ps5 che regala una delle esperienze migliori sotto questo aspetto in un gioco non automobilistico.

La prima volta che ho giocato a Deathloop risale a qualche mese fa, poco dopo aver acquistato Playstation 5. Dopo aver giocato per circa un'ora, il gioco mi sembrava noioso e decisi di posticiparlo per dare la precedenza a Returnal, che mi sembrava più interessante. Tuttavia, alcune settimane fa, nel dubbio su cosa giocare, ho deciso di riprendere in mano Deathloop, anche se con un po' di noia iniziale. Ora, dopo averlo completato, posso affermare che la mia prima impressione del gioco era sostanzialmente sbagliata, viziata forse da un incipit rivedibile, poiché in realtà il gioco è ricco di varietà e personalità.

Mi piace che in Deathloop si riveda lo stile di Arkane che aveva colpito tutti con il primo Dishonored. Si tratta di un gioco veloce che mescola armi da fuoco con poteri speciali e che offre la possibilità di affrontare le fasi di gioco con un approccio stealth, e proprio grazie a ciò Deathloop riesce ad essere incredibilmente gratificante, quando finalmente si riescono a concatenare tutte le possibilità che offre nel suo combt system. Tra gli aspetti che ho apprezzato di più del gioco ci sono i Visionari, gli antagonisti del titolo. Grazie al loop temporale in cui è catturato il personaggio principale Colt, è possibile osservare le loro personalità e le loro routine, ciò permette secondo me un'ottima caratterizzazione.
L'unica pecca forse è la longevità, poiché il gioco può essere completato in una dozzina di ore, anche se devo ammettere che ci sono molti segreti da scoprire sparsi nelle mappe di gioco. In sintesi, se si supera l'incipit rivedibile, Deathloop è un gioco che merita sicuramente di essere giocato.

Sono rimasto profondamente colpito dalla magnifica realizzazione del sistema solare che fa da sfondo al gioco, ma soprattutto mi ha colpito la vasta quantità di segreti e di misteri disseminati tra i vari pianeti. Outer Wilds è un gioco che, una volta completato, lascia l'impressione di aver scoperto solo una minima parte di ciò che è nascosto, o di non aver compreso appieno tutto ciò che avrebbe potuto offrire. Non è facile collegare tutti i punti, e nonostante il computer di bordo fornisca supporto tracciando ipotesi e risposte, molto dipende anche dalla capacità del giocatore di immergersi nelle logiche che governano il sistema solare in cui è ambientato il gioco. Personalmente, non sono un grande fan dei loop temporali, una caratteristica che ultimamente viene spesso ripresa in virtù del boom dei giochi roguelike/lite degli ultimi anni. Tuttavia, devo ammettere che Outer Wilds è sicuramente tra i migliori nello sfruttare tale caratteristica, utilizzando il tempo in modo molto intelligente e rendendo l'esplorazione legata esclusivamente al preciso istante in cui viene effettuata. L'apice di questa caratteristica è rappresentato dalla realizzazione di Gemello Brace e Gemello Cenere, due pianeti ispirati ad una clessidra, che permettono di osservare il passaggio del tempo e di comprendere quanto manca effettivamente alla fine del loop.