un microscopico giochino motivazionale in cui premendo un bottone dici "no". grazie al cielo non ci ho speso un euro

ebbene, devo proprio rivelarlo a questo punto: pochi di voi sanno che sono cieco a causa di eccessive masturbazioni su tua sorella. nonostante questa mia condizione sono riuscito a giocare a molti "videogames" grazie alla mia determinazione e all'aiuto del mio amico michele, che è bravissimo a descrivere tutto quello che attraverso durante le mie avventure digitali, di lui mi fido...ciecamente. michele è stato molto felice di potersi rilassare durante questa ultima esperienza videoludica e giocare boh a europa universalis edizione mannaggiadio: la vale, infatti, è un videogay dedicato in primo luogo proprio alla minoranza più oppressa della terra, ovvero i gamers ciechi a causa delle zizze di tua madre. il gioco è una vera boccata d'aria fresca in mezzo alla marea di stronzate verso cui sono stato spinto: la grafica è pressoché assente e quasi tutto il gameplay è affidato al sound design, che è ovviamente meraviglioso e curato nei minimi particolari. la storia, le meccaniche e gli ambienti di gioco sono completamente circoscritte al panorama stereo tra i due auricolari (questo gioco necessita due orecchie funzionanti purtroppo per voi elettori di azione e italia viva) e il giocatore deve - ed è costretto, più che altro - imparare ad aguzzare l'udito e totalmente abbandonare il senso che tra i cinque e più è quello dato più per scontato durante la nostra giornata. più che ad un videogame questo oggetto somiglia ad un audiolibro interattivo, o ad un radiodramma. penso che sia qualcosa di meraviglioso. ovviamente è tutto molto semplificato, sia a livello di sceneggiatura che di gameplay e di level design (e due diocane) per evitare l'effetto traffico via brombeis e lo stordimento uditivo del giocatore, ma essendo necessità diventa a mio parere un'altra grande virtù: meno, ogni tanto, è meglio, e la merda eccessiva diventa di cattivo gusto. ovviamente non è perfetto e ogni tanto qualche combattimento è troppo casinaro e qualche missione è un lavoro copypasta tipica da rpg stanco, ma questo voto lo ritengo giusto per il grande livello di innovazione, il buon gusto, la semplicità e perché no, per la buona storia e la boss fight finale. un'appunto sulla storia: se inu-oh è una storia queer questa lo è altrettanto, e in più, una storia di due disabili che si armano e vanno a sgragnolare di botte la gente che sta loro sulle palle la trovo meravigliosa e quasi necessaria.

che incredibile perdita di tempo
grazie al cielo la versione di steam è censurata e non ho visto nemmeno una goccia di sborra
tutto ciò che è spacciato per innovativo in questo videogioco è stato già collaudato da altri, tra cui l'irreprensibile ed omosessualissimo kojima
non rompetevi i coglioni con i paragoni con ddlc perché le differenze sono molte di più rispetto alle somiglianze

faith: la trinità gay è una storia divisa in tre capitoli di complessità e lunghezza crescente ed è un progetto ambizioso, appassionato e forse a primo approccio anche un po' pretenzioso. john "faith" è un sacerdote cattolico ed esorcista ossessionato dal proprio fallimento giovanile e dal rimorso di non essere stato all'altezza di salvare la vita della giovane Amy, ormai ospite di un male inconcepibile e terribile. il gioco sfrutta le grafiche retro 8bit ispirate da mia sorella computerizzata nata negli anni 80 (si chiama Melinda Atari) e catapulta il giocatore in un periodo di tempo in cui magic: la dunanza veniva tacciato di satanismo per le sue illustrazioni. il sound design è pazzesco e mi ossessionerà per un po' di tempo, le animazioni sono meravigliose e sono divertentissime da vedere accostate ai video di reference, ci sono i cazzo di meme del dio merda dentro, amogus morbius porcodius, i puzzle ogni tanto sono semplici ogni tanto sono la merda incrostata sotto lo zoccolo del caprone, le bossfight sono ogni tanto divertentissime ogni tanto troppo brevi ogni tanto la merda incrostata sotto lo zoccolo di carannante MA soprattutto, e ben più importante del resto, questo gioco mi ha fatto quasi cacare addosso più di una volta e dico FINALMENTE porco dio sono di nuovo un amante dei jumpscares. sono quattro stelle perché non è perfetto e perché mi sarebbe piaciuto almeno un capitolo in più di contenuto. per quanto mi riguarda posso mettere insieme faith: la troia caprona ai classici che sono sua influenza esplicita e che sono anche citati al suo interno, ovvero silent hill, yume nikki (finalmente una buona citazione e non una omorata), imscared (non un classico ma un gioco merdina che però è stato molto influente), undertale e soprattutto amogus
momento incredibile la lettura della prima nota di Gary al proagonista: brividi

che fatica ragazzi
reato di Alan Watts

il finale è meraviglioso, è come una scorreggia sudata nel mezzo di una chiesa silenziosa.

cosa posso dire? sto scrivendo e cancellando blogpost riguardanti la mia esperienza, confrontandola sia con il primo approccio da guaglione che con il primo capitolo della saga. taglierò corto cercando di esprimere le mie opinioni nel modo più chiaro e sintetico possibile.
questo capitolo è migliore del primo perché non solo impara dai suoi errori ma migliora ciò che prima già sembrava incredibile, come grafica e design narrativo. gli elementi rpg in un gioco del genere mi fanno impazzire e sono sicuro che siano responsabili della freschezza e della sua ampia rigiocabilità. il sound design è stato progettato da un team di psiconauti nel culo. il backtracking, ogni tanto necessario e ogni tanto incentivato, è - incredibilmente - divertente e credo che sia responsabilità del meraviglioso level design, che però con l'avanzare del gioco si fa sempre più lineare e semplice: l'assenza di mappa, che in TEORIA sarebbe legata allo sviluppo della trama, nasconde un po' frettolosamente questo difetto. nonostante ciò i due combattimenti finali sono in grado di fare venire un'aneurisma: fan fact alla boh trecentesima prova del primo boss (dal salto nella piscina in poi per capirci) mi sono dovuto alzare per camminare un po' in casa perché per la tensione tenevo troppo stretto l'orifizio anale e stava cominciando a darmi fastidio.
shodan è il miglior arcinemico nella storia dei hideogayms. basta ho finito vado a cercare di dormire ciaooooooooo

questo rpg è divertente, è ben costruito, è ben scritto (vedi recensione precedente), ha stile, ma soprattutto è semplice e umile. è stimolante e un po' sperimentale senza inserire stronzate di varia natura. è tutto ciò che cercavo. meraviglioso. finalmente. grazie, grazie, grazie.

2020

quattro stelle perché paiolo dice che sono troppo severo con i giochi di merda
omosex è un gioco che mi ha inizialmente ossessionato e catapultato nei panni di un me sedicenne puzzolente, ingenuo e facilmente impressionabile: un rpg costruito con due bacchetti una scorreggia e una drum machine che parla di depressione, di inadeguatezza davanti ai propri pari e di disperato bisogno di accettazione? figa dio dove firmo per rubarlo? va a finire però che dopo ormai più di un decennio sono arrivato ad un punto in cui sono saturo di certi contenuti e non riesco più ad esperirli con la stessa spontaneità ed apertura mentale. omosex è un gioco messo insieme da quattro artisti scappati di casa e molte soluzioni adottate a livello di direzione artistica sono meravigliose e in qualche modo una boccata d'aria rifritta ma sempre buona tipo quella del cinese sotto casa mia, tuttavia vedendone sviluppata lentamente la trama sono arrivato al traguardo dell'essermi rotto il cazzo di vedere giochi-universo come earthbound, yume nikki, undertale e off venire spolpati rigirati e sfruttati per cercare quel briciolo di novità su cui costruire qualcosa di originale. omosex vorrebbe tantissimo inserirsi in una nicchietta tra questi titoloni da froci del web e guardando la sua storia di sviluppatori mezzo incompetenti ma ispirati e determinati al massimo livello non posso non chiudere un occhio e ammettere quanto sia incredibile che dalle zampe di un gatto obeso in autoisolamento sia uscito questo rpg, tuttavia quando penso a tutti quei momenti in cui viene spinto a forza dentro a questi quattro pixel mezzucci da orrore webete che a dir poco posso definire al limite del grottesco e del ridicolo mi si spezza il cuore e mi viene da dire pazienza...
con meno atmosfera da creepypasta sbrodato, meno dialoghi da quattro soldi, anzi meno dialoghi e basta direi, e più spazio dedicato all'esplorazione di un mondo sciocchino e infantile fotocopiato da earthbound questo titolo sarebbe diventato un serio contendente per il merdawards goty 2023. mi verrebbe anche da dire che questi temi richiedono un livello di comunicazione più adatto e competente, perché credo che l'amnesia dissociativa e li disturbo schizoide di personalità non possano essere descritti in modo realistico così: sembra più un "giocare a" che un "parlare di" con questi dialoghi e questa atmosfera arida da racconto horror davanti al falò. la ricerca di un rpg bello quanto franken continua...

This review contains spoilers

quali sono le caratteristiche di un open world fatto con il buco del culo? mappa enorme e vuota con contenuti ripetitivi. quando ho aperto al buio Outer Wilds e ho visto una mappa enorme del sistema solare con pianeti (apparentemente) spogli e graficamente merdosi ho subito pensato: porco iddio, qua tutti si sono bevuti il cervello. invece con mio grande sollievo va a finire che un gioco che è ambientato in tale spaziosissimo background rifiuta la definizione di cui sopra. meglio, è un open world finché non decidi di tirare la testa fuori dal culo della rana pescatrice e non inizi a connettere i tre neuroni da gamer che ti sono rimasti integri (gli altri sono stati bruciati insieme alle tue cornee giocando trecentomila ore a tekken 3). questa experiencia infatti ti mette davanti un enorme giocattolone puzzle che incredibilmente potrebbe anche essere risolto in pochi minuti con la mossa del barbiere. tutta la frustrazione passata a non capire un cazzo per più di venti ore morendo in quattrocentoventi modi diversi si converte dunque istantaneamente in una piacevole sorpresa e una scarica di adrenalina ti percorre il petto: questo enorme pantalone ha uno scopo! quel momento, che può essere triggerato anche casualmente in qualsiasi situazione durante la partita - non uso la parola gameplay perché non appena la scrivo mi si ungono le mani di sugna e mortadella - rende da solo la valutazione di questo titolo estremamente positiva. tutto, davvero e finalmente, acquista un senso, e tu giocatore inizi a collegare tutte le stringhe come già accadeva sul tuo computer di bordo che ostinatamente non hai cagato per tutto il viaggio (scemo). una volta che la missione è chiara la merda cola dai muri e il viaggio da un estremo all'altro dell'universo diventa una corsa contro il tempo, misurata tra l'altro dai pianeti stessi. il bello, poi, è che sarà necessario comunque mantenere la calma, pena il NON ESSERE PIÙ IN VITA.
tra parentesi, se hai letto fino qui, quali sono le tue tre morti preferite? io voto medusa, pesce di merda e nave esplosa che ti catafrange nello spazio profondo.
il finale poi porcodio, porca madonna, non ne voglio parlare perché so che giovanni il minchia avrà sicuramente letto questa recensione non avendolo ancora giocato. giovanni, ti sto proteggendo, è uno di quei momenti che dopo tanta frustrazione mi hanno fatto dire porcodio che belli i videogiochi tutti quanti anche valorant.
quindi perché solo quattro stelle? perché il momento meraviglioso, adrenalinico, divertente dura molto poco, e potrei anche dire esattamente quanto. per troppo tempo ho sentito di essermi sfrangiato i maroni esplorando senza molta passione e poi, ogni tanto, qualche bug ha contribuito a rendermi la vita difficile. non mento, ho pensato per un po' di abbandonare questo gioco e di dedicarmi ad altro: ho sempre ricominciato a giocare più per forza e per fomo che per passione e divertimento, e grazie al cielo alla fine, improvvisamente, ha cliccato.

so di non essere stato un buon recensore fino ad ora ma con l'acqua della piena alle porte cercherò di rimediare per scrivere un'ultima cosa prima di finire con il quartiere in acqua. questo gioco è un diamante allo stato grezzo che passa attraverso l'uretra, un male al cazzo mostruoso, ma una volta finito ti ritrovi pieno di energia e pronto a spalare fango e merda e spaccare tronchi per la tigna e l'adrenalina accumulata. questo è un platformer profondamente stronzo e rompicoglioni ma dio bono quanto sarebbe bello se molti più titoli fossero in grado di prendere per il culo quei quaranta figli di puttana che siamo noi gaymers: donkey kong e diddy kong sono bud spencer e terence hill, bud è lento e pieno di merda e deve affidarsi al platforming della spalla più agile e sciolta, ma come mena le mani e pesta le teste lui nessun altro. non ho mai preso in mano il volante di un autocarro o di un cingolato o di una betoniera dei miei coglioni ma penso che dopo qualche giorno chiunque possa capire il piacere di avere il controllo di un lento mostro mangiafango trituramerda: donkey kong è un carro armato alla riconquista delle sue banane, ma anche il motocoltivatore più arrugginito e smerdolato potrà sentire di alleggerire la sua mole se durante il suo lavoro avrà la possibilità di ascoltare una colonna sonora di questo calibro...

se domani a scuola non mi cagano nemmeno con questo capolavoro labor de la cabeza ammazzo qualcuno

più esempi possiamo portare alla luce di quanto le avventure testuali siano la salvezza e la redenzione delle nicchie più merdose di internet e prima capiremo quanto siamo fichi belli merdavigliosi nelle nostre croste di merda che abbiamo sotto le tastiere perdonandoci volendo a vicenda di quanto siamo schifosi e inadatti alla vita. vorrei vedere più giochi ammantati di esoterismo internettiano per poter abbracciare tutti con il mio sconfinato amore e dire: sgrullatemi il cazzo però vi voglio bene

finalmente un gioco merdoso sinceramente bello (mi sono cagato nei pantaloni per aver letto troppo velocemente)